L’arte è considerata universale quando incarna un archetipo creativo oltre il tempo e lo spazio. Nella storia della gioielleria, il marchio Bulgari rappresenta perfettamente un esempio di forza geniale che si rinnova rimanendo sempre fedele a se stessa.
Il punto di riferimento della maison italiana, come ci suggerisce quella ‘U’ scritta con un carattere latino, è l’arte classica. Tale capacità di interpretare la contemporaneità attraverso i canoni dell’antica Grecia e della Roma Imperiale è evidente anche solo prendendo come riferimento quella meravigliosa icona di Bulgari disegnata da Zara Hadid, l’anello B.zero1, ispirato all’architettura del Colosseo.
Ma partiamo dall’inizio. Se tutti associano Bulgari al suo negozio extra lusso in via Condotti a Roma, non tutti sanno che il fondatore della casa di gioielli è originario della Grecia. La società italiana è stata infatti fondata nel 1884 da Sotiros Voulgaris (in greco Σωτήριος Βούλγαρης), nato in un piccolo villaggio arumeno dell’Epiro. Argentiere, Sotiros decise di cercare fortuna in Italia, arrivando a Napoli nel 1881. Nel 1894 il capostipite si trasferì a Roma dove, assieme al suo socio di allora, Demetrio Kremos, poté esporre le sue creazioni all’interno di una gioielleria di via Sistina. Da lì a poco il negozio si trasferì in via Condotti 28. “Old Curiosity Shop” è stato il primo nome del negozio, tratto dal titolo di un romanzo di Charles Dickens, e già sapientemente indirizzato al ricco pubblico anglosassone.
L’intelligenza e la lungimiranza di Sotiros trovò sponda nella creatività dei due figli, Costantino e Giorgio, entrati in azienda negli anni Trenta. Il primo, portato per l’antiquariato e il collezionismo, cominciò a raccogliere pezzi antichi, giade intagliate, icone e oggetti d’arte più in generale; il secondo, invece, si dedicò all’aspetto creativo dell’attività, grazie alla conoscenza delle pietre, del design e delle tecniche di lavorazione. Nei primi cinquant’anni di vita Bulgari creò gioielli attingendo dalle proprie radici, dall’arte bizantina. Elementi floreali e fogliacei, tipici anche dell’arte islamica, rappresentano il primo carattere dello stile della maison, che farà dell’elemento vegetale e naturale la sua feconda fonte di ispirazione. Oltre ad ispirarsi alla gioielleria parigina, Bulgari riuscirà a reinventarsi attraverso un design sempre nuovo, ispirato alla linearità e allo stesso tempo alla monumentalità classica. A questo proposito ricordiamo l’uso delle monete antiche e dello stesso nome del marchio come elemento di design, nello stile delle effigi degli imperatori romani.
Come Cartier ha la pantera, anche Bulgari ha il suo animale totemico. All’inizio degli anni ‘40 la maison romana presenta la sua versione del serpente, che nell’antica Grecia è simbolo ambivalente di vita e di morte. Bulgari sarà il primo a proporlo nella variante del bracciale orologio, realizzando il corpo con la ingegnosa maglia tubogas, la cui consistenza flessibile è creata senza saldature, ispirandosi ai tubi del gas degli anni venti. È in questo periodo, fino ai ruggenti Sessanta, che Bulgari raggiunge l’apice del successo, in linea con quello di Cinecittà.
Il negozio romano vede arrivare clientela proveniente dal mondo del cinema come Elizabeth Taylor, Marlene Dietrich, Clark Gable, Gary Cooper, Audrey Hepburn, Sofia Loren, Romy Schneider o Gina Lollobrigida.
Negli anni ’50 e ’60 Bulgari sviluppa uno stile legato alla tradizione classica e rinascimentale e studia profondamente l’arte orafa italiana. Grazie al successo dell’introduzione del taglio cabochon e dell’utilizzo di pietre colorate incastonate nell’oro giallo, la gioielleria diventa il punto di riferimento della nobiltà, dei ricchi turisti stranieri in vacanza a Roma, del jet set cinematografico più in generale, facendo del marchio Bulgari un vero e proprio cult. Nel 1963, Richard Burton durante le riprese di Cleopatra regalò a Liz Taylor uno strepitoso anello di Bulgari, con uno smeraldo centrale di oltre 18 carati circondato da diamanti. A proposito dell’attrice, il marito Eddie Fisher diceva: “L’unica parola che conosce in italiano è Bulgari” (tutte le immagini possono essere soggette a Copyright).