Cento anni fa, nel 1917, viene ideata quella che sarebbe stata un’icona dell’orologeria, il Tank di Cartier. Lo stile classico intramontabile ha permesso a questo orologio di essere indossato in maniera sportiva, con cinturino in pelle o in oro massiccio, in qualsiasi occasione e con ogni abbigliamento.
Tutte le creazioni rivoluzionarie firmate Cartier possono essere definite tali perché ispirate sempre ad un personaggio capace di segnare la storia con ribellione, eleganza e anticonformismo. Pensiamo al padre dell’aviazione Alberto Santos-Dumont, che avendo difficoltà a leggere l’ora a bordo dell’aereo da lui realizzato, chiese al suo amico Louis Cartier un orologio pratico. Nacque così il ‘Santos’, l’orologio da polso con cinturino in cuoio, che presto divenne un articolo richiesto da tutta la clientela maschile della maison francese. L’equivalente femminile dell’impavido Santos può essere considerata, in un contesto diverso, Wallis Simpson, americana elegante e dallo spirito indipendente per cui i Edoardo VIII abdicò al trono del Regno Unito. Per lei Cartier inventò la pantera, una spilla di diamanti disegnata negli anni ’40 con un design rimasto ormai impresso nell’immaginario collettivo.
Sono ormai 170 che Cartier segna in maniera inconfondibile lo stile nell’arte del gioiello e dell’orologeria. Tutto iniziò nel 1847, quando Louis-François Cartier aprì la sua attività nel negozio in Rue Montorgueil 29 a Parigi, a soli 28. La maison fu eredita dal figlio Alfred e poi dai tre nipoti, Louis, Pierre e Jacques. Mentre Louis aveva il comando della maison a Parigi, nel 1902, Alfred si trasferì a Londra e solo due anni dopo ricevette il mandato reale, fornendo così gioielli a re Edoardo VII e alla sua corte Lo stile della maison è immediatamente riconoscibile nei braccialetti grazie al colore e al design delle pietre. Ma Cartier raggiunge l’apice del successo soprattutto nei primi decenni del Novecento. E’ il 1911 quando, in occasione dell’incoronazione di Re Giorgio V, Cartier realizza 19 tiare della cerimonia. Nello stesso anno, il ’17, la maison trasferisce la sua filiale di New York sulla 5ª strada, la cui piazza antistante prenderà il nome di “Place Cartier”. La rivoluzione della modernità, nella gioielleria, è segnata, tra le altre cose, anche da un altro grande cult di Cartier, i gioielli ‘Tutti frutti’, composti da gemme colorate provenienti dall’India e realizzati per i Maharaja.