Tutte le donne dovevano avere la possibilità di indossare un abito o un gioiello firmato Chanel. La grande rivoluzione moderna che la stilista francese realizzò nella moda fu espressa nel campo dell’oreficeria da Fulco di Verdura. Il duca siciliano, naturalizzato in Francia e poi in America, fu il primo designer di gioielli che, in nome di Coco, ruppe gli schemi classici, che imponevano il connubio di oro e diamanti, a favore di gemme colorate e materiali meno nobili. Aristocratico e intellettuale siciliano, espressione dell’opulenza e dell’eleganza dei signori spagnoli, Fulco di Santostefano della Cerda, Duca di Verdura, nacque a Palermo nel 1898.
Il capoluogo siciliano nei primi del ‘900 era considerato uno delle capitali della mondanità europea. I duchi di Verdura vantavano amicizie con la famiglia degli imprenditori Florio e con i principi di Lampedusa. Il giovane Fulco crebbe e formó il suo gusto di dandy creativo a villa Niscemi. Esotica, quasi magica, la natura del parco della casa padronale palermitana influenzò l’immaginario del futuro designer di gioielli.
Il piccolo zoo domestico era popolato da cigni, asinelli, arieti, babbuini, mentre la Cappella Palatina era decorata con magnifici mosaici e il giardino con animali in pietra e figure apotropaiche. Non a caso animali mitologici, oggetti bizzarri, tessere di gemme colorate, elementi votivi e icone dell’arte siciliana saranno trasformati dal duca, con sottile ironia, in meravigliosi gioielli.
Da quell’immaginario mediterraneo e barocco sarebbero venute fuori le conchiglie tempestate di pietre preziose, le spille d’ispirazione marina. Ma il gioiello che più rappresenta lo stile di Fulco di Verdura è sicuramente il celebre braccialetto con la Croce di Malta eseguito su commissione di Coco Chanel, con pietre incastonate di diversi colori.
Il sodalizio tra i due nacque grazie all’amico comune che li presentò nel 1927, il compositore americano Cole Porter, e a sua moglie Linda. Inizialmente incaricato di disegnare i tessuti per la maison francese, Verdura fu poi dirottato sulla gioielleria e sul bijoux. Fulco ridisegnò l’intera collezione di gioielli su un principio completamente nuovo, rivoluzionario per l’epoca, in contrasto con lo stile prevalente Art Deco.
Pietre e metalli preziosi dovevano essere interscambiabili con la bigiotteria e con pietre meno preziose, così da allargare il mercato e da permettere a tutte le donne di indossare una creazione Chanel. Arrivano con queste premesse gli anni Trenta, dove impera la fantasia, di cui è icona una tiara di diamanti che Verdura realizzerà per una principessa come un copricapo indiano, con lunghe penne colorate.
Fulco di Ventura fu un genio che seppe rompere gli schemi, un creativo che conferì ad una semplice pietra, dalla madreperla al topazio, il valore di gioiello, (Le immagini possono essere soggette a Copyright).