La dolce vita della belle époque ci ha lasciato in eredità Gioielli di Rara Raffinatezza, pensati per le signore dell’alta società, da sfoggiare a teatro, nei caffè, nei salotti importanti. Parigi è la città delle tendenze, dove i gioiellieri dettano le nuove regole dell’eleganza. Anche le acconciature sono importanti, con la massa dei capelli raccolta in alto, impreziosita da spille e tiare. Il gusto e l’attrazione per l’Oriente si traduce in pettinature con turbanti e piume, che trovano il loro omologo di oreficeria nei diademi tempestati di pietre preziose.
Tra tutte spicca la Tiara di Chaumet del 1908, realizzata con due Ali di diamanti e inserti in smalto azzurro, emblema della gioielleria del periodo. Il tema della tiara alata era audace nella bell’époque parigina e il meccanismo realizzato dai maestri orefici dava la possibilità di trasformarla in spilla. Ancora oggi si può ammirare un esempio di Tiara realizzato con Ali, con possibilità di essere trasformato in spilla, di proprietà della Maison Chaumet.
Stiamo parlando di uno dei grandi nomi della gioielleria, che dal 1780 ha realizzato oltre duemila tra diademi e tiare. I diademi di Chaumet in stile floreale, oppure dalla trama sottile e delicata come un ricamo, rappresento meglio di ogni altro gioiello, l’espressione del romanticismo e del naturalismo della Belle Époque e dell’Art Déco. Adesso la Maison può vantare 400.000 disegni d’archivio e un Salon des Diadèmes con la vetrina delle collezioni storiche di Chaumet. Citando la stessa maison: “ll cielo era il solo limite per Joseph Chaumet, mentre creava infinite varietà di gioielli alati”. I suoi stormi di ali erano rimovibili e potevano essere puntati in diverse direzioni. “Catturati in volo – si legge ancora nel sito di Chaumet – in tutti gli stili, forme e dimensioni, questi ornamenti piumati hanno definito la Belle Époque”. Ritornando alla nostra iconica tiara alata, la casa di gioielleria ideò, disegnò e realizzò questo prezioso oggetto per la signora Gertrude Vanderbilt, moglie di Harry Payne Whitney. Non stiamo parlando solo di una coppia dell’alta società, ma di due persone che hanno lasciato un segno nella storia dell’arte newyorkese, tangibile ancora grazie al Whitney Museum. Nel 1914, in una delle tante proprietà che i coniugi possedevano a Manhattan, fu istituito il Whitney Studio Club, precisamente al numero 8 di West 8th Street nel Greenwich Village. Qui potevano esprimersi ed esporre giovani artisti. Ben presto la galleria e sala espositiva diventò un museo dedicato agli artisti americani. Al contrario del Moma e della Guggenheim, nati su fondi di collezioni di arte europea, il Whitney voleva finalmente riconoscere un primato all’arte americana. Allieva di Rodin, Gertrude Vanderbilt è stata scultrice e collezionista, nonché fondatrice di Vogue e del museo che prende il nome del marito. In quanto alla storica tiara alata, Chaumet decise di ricomprarla – e così la sua storia – il 20 maggio 1910.
La casa d’Aste Curio, grazie al suo incessante lavoro di valutazione in tutta Italia, ha presentato nel suo ultimo catalogo un gioiello di rara bellezza, una spilla modellata come un’ala in platino, con diamanti e smalto blu, realizzata a Parigi nel 1910 circa, attribuibile proprio alla Maison Chaumet. Realizzata in platino, la spilla si presenta come una lunga ala interamente impreziosita con diamanti taglio vecchio ed inserti in smalto blu ad imitazione delle piume, trasformata in spilla in epoca posteriore. La spilla è stata aggiudicata per 27.000 euro.