Non si può certo definire una vita allegra e spensierata, quella di Anna Magnani (Roma, 7 marzo 1908 – Roma, 26 settembre 1973). Carattere tempestoso, infanzia difficile e amori burrascosi hanno segnato l’esistenza di colei che è stata definita una delle più grandi attrice di sempre.
Eppure, tra drammi neorealisti e comicità popolare, la grande Nannarella ha vissuto anche una “Dolce vita”. La testimonianza dei momenti d’oro della Magnani ha un marchio d’eccezione, quello della maison Bulgari.
Nannarella, figlia del popolo, donna dalle occhiaie vissute e dai capelli ribelli, aveva in realtà un lato glamour e un’eleganza raffinata. La signora Magnani amava scegliere e ideare gioielli sulla linea di gusto di Bulgari, che per lei ha creato pezzi unici negli anni Quaranta e Cinquanta.
Una recente asta internazionale ha rimesso in luce preziosi dove è dominante il motivo floreale. Si tratta di una coppia di spille a forma di rosone, di dimensioni diverse, incastonate con brillanti, diamanti e rubini ovali, montate in oro e platino. Tra gli altri gioielli appartenuti all’attrice premio Oscar per ”La rosa tatuata”, sono stati battuti all’asta anche un paio di orecchini a cerchio in pave’ di brillanti, percorsi da una linea centrale in brillanti, una demi-parure in ametiste e oro giallo composta da una collana con grande frangia e motivo floreale e un paio di orecchini pendenti, una collana a un filo di sfere di ametiste.
Ma il pezzo forte del sodalizio Magnani-Bulgari è rappresentato dalla “catena gourmette”, la maglia che negli anni ’40, Bulgari fece per Nannarella in sei bracciali in platino e diamanti, che l’attrice portò sempre sia nella vita privata che sul set.
Il tema della “catena gourmette” è stata declinata in una serie di gioielli e orologi dal fascino senza tempo. Eppure il rapporto tra Bulgari e la Magnani non è stato sempre idilliaco. Paolo Bulgari ha recentemente raccontato che l’incontro con la diva fu un vero choc. “Quando Anna Magnani entrò in negozio – spiega Bulgari – mi dissero di andare a servirla. Io avrò avuto sì e no 20 anni e lei, che aveva un carattere forte, non la mandò giù. “Sono una grande cliente – disse – chi è questo ragazzino?’ Mi trattò malissimo”.