Quali gioielli faranno tendenza? Quali direzioni prenderà il mercato dell’arte e dei preziosi? Sono tutte domande a cui è difficile rispondere, anche se una buona indicazioni e delle interessanti anticipazioni sono fornite dalle più importanti fiere d’arte. Tra queste c’è sicuramente la TEFAF Di Maastricht, che dal 16 al 24 marzo ha ospitato quasi 300 espositori nel polo fieristico olandese MECC (Maastricht Exhibition & Confrence Centre).
Tra le new entry, il mondo dei gioielli è stato rappresentato dalla galleria newyorchese Siegelson. Il pezzo da novanta nello scrigno Siegelson è stato l’anello ‘Bande’ in diamanti e smalto nero realizzato da Suzanne Belperron, designer espressione del talento più innovativo dello scorso secolo, con le sue forme audaci, dalla femminilità ribelle. L’altro nuovo espositore, Cindy Chao, è invece un vero e proprio astro nascente della gioielleria mondiale, che questa volta arriva dall’estremo oriente. Le opere della designer taiwanese sono realizzate a mano e richiedono 2 anni di lavorazione.
Tra le creazioni della maison, ricordiamo la spilla Royal Butterfly, composta da 2328 gemme per un totale di 77 carati, e lavorata con diamanti sfaccettati in maniera tale da riprodurre le ali di una farfalla vivente. Nella fiera olandese Cindy Chao presenterà il fermaglio Greenovia, realizzato in titanio, oro bianco 18k e argento, con un crisoberillo occhio di gatto da 105 carati, diamanti e quasi 2500 pietre preziose verdi di sei varietà.
Tra I 6 espositori ospitati all’interno della sezione dedicata alle antichità, tra le proposte dei gioielli, la Haute Joaillerie, troviamo per il secondo anno G, che presenta le creazioni di Glenn Spiro, il gioielliere couture per antonomasia.
I due pezzi da novanta in mostra sono un paio di orecchini a clip Fan del 2018. Nella montatura in titanio sono incastonati zaffiri dal color viola naturale di forma barocca da 62 carati, spinelli blu naturali di 25 carati, e due diamanti bianchi a mezzaluna.
La nota e potente casa di gioielli Van Cleef & Arpels presenta invece una collana del 1965, realizzata con oro giallo, rosa e bianco, zaffiri gialli, ametiste e diamanti, firmata dalla maison, con il gusto esotico e la passione per le pietre colorate tipici degli anni ‘60.
Non sono passati inosservati nemmeno i gioielli-scultura del maestro di Hong Kong Wallace Chan. Chan ha inventato un nuovo metodo di lavorazione dei gioielli, il Wallace Cut, ed è noto per la sua capacità di lavorate il titanio (Le immagini possono essere soggette a Copyright).