Ci sono icone che superano epoche e mode. La semplicità estrema di un’architettura come quella del Colosseo ha sfidato l’usura della storia per diventare un simbolo immortale.
Quell’impronta unica è stata trasferita in un anello capace di replicare nel mondo della gioielleria la stessa idea e fortuna del Colosseo. B.Zero1 compie vent’anni e regala a Bulgari la sicurezza di una scommessa vinta. L’anello disegnato dall’architetto (e non poteva essere altrimenti) Zaha Hadid nel 1999 è stato festeggiato dalla maison nella sua sede storica di Roma con l’ambasciatrice del marchio, Bella Hadid, e un parterre di ospiti pensato per attrarre un pubblico di giovanissimi, target previsto come grande acquirente del lusso nei prossimi anni.
Il nome del gioiello, solo apparentemente oscuro, è composto dalla B di Bulgari e dalla formula Zero1, simbolo dell’inizio e dell’universale. La linea B.zero1 ha avuto negli anni un’interessante evoluzione. Originariamente realizzati in oro, gli anelli di questa collezione si sono successivamente impreziositi con l’inserimento di diamanti o altre pietre.
Il successo di B.zero1 ha inoltre portato allo sviluppo di bracciali, pendenti, orecchini, orologi da polso e persino diverse linee di borse. In questo anello si concentra tutta la capacità di Bulgari di interpretare la contemporaneità attraverso i canoni dell’antica Grecia e della Roma Imperiale. Dentro le linee essenziali così magistralmente sintetizzate da Zaha Hadid, sono citati anche due elementi iconici della maison: il tubogas e il doppio logo. Questi due cardini di stile del marchio derivano dagli orologi, che Bulgari per primo presentò nella forma del serpente-bracciale.
Il gioiello fu realizzato negli anni ’40 con la ingegnosa maglia tubogas, flessibile perché senza saldature e ispirata nientemeno che ai tubi del gas degli anni venti. Nel 2009, in occasione dei dieci anni di vita dell’anello, Bulgari affidò allo scultore Anish Kapoor la difficile prova d’artista di reinterpretare il gioiello.
Il grande artista anglo-indiano realizzò un esemplare con forme concave e superfici riflettenti, mentre successivamente la fenomenologia di B.Zero1 assunse altre declinazioni, con l’