Pittore civico ante-litteram, Ambrogio Lorenzetti risplende di nuovo con l’oro del sacro in una grande mostra. L’esposizione dedicata all’artista del Buono e del Cattivo Governo è visitabile ancora per pochi giorni, fino all’8 aprile, al Santa Maria della Scala di Siena.
Il naturalismo, la ricerca della terza dimensione e l’attenzione al particolare caratterizzano il pittore senese formatosi nella Firenze di Giotto. Con questa mostra è stata riscoperta e studiata interamente la vicenda artistica di uno dei più grandi pittori del quattordicesimo secolo. Tra le particolarità, che non potevano non saltare subito all’occhio di Curiosity, c’è l’orecchino con cui il pittore decide di definire la sua iconografia della Madonna. Nell’Annunciazione del 1344, conservata alla Pinacoteca di Siena ed esposta adesso al Santa Maria della Scala, notiamo il prezioso orecchino che cinge il lobo di una Vergine. La Madonna ‘annunciata’, abbandona così l’umiltà, nell’atteggiamento e nelle vesti, per esporsi in tutta la sua autorità nobile e intellettuale all’Arcangelo Gabriele. Secondo l’esegesi iconografica, l’orecchino ci riporta alle reali origini della Madonna, ossia quelle ebraiche. Un altro splendido esempio di Maestà ornata, forse omaggio alla Siena “città degli orefici”, è la Madonna del Louvre di Lorenzetti, che prende appunto il nome dal museo che l’ha acquistata e tutt’ora la custodisce. Uno splendido orecchino a campanella, con pendente d’oro, fa pendant con l’anello che si scorge nel delicato abbraccio che unisce la Vergine a Gesù, intento a succhiare un fico.
Ricordiamo che la mostra è riuscita a riunire opere provenienti dal Musée du Louvre, dalla National Gallery di Londra, dalle Gallerie degli Uffizi, dai Musei Vaticani, dallo Städel Museum di Francoforte, dalla Yale University Art Gallery. L’esposizione, promossa e finanziata dal Comune di Siena, gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Regione Toscana.